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Energia dai reflui civili.

Energia dai reflui civili. In tutto il territorio italiano sono dislocati centinaia di impianti di depurazione, nei quali confluiscono le acque dei reflui civili per essere depurate e immesse nel ciclo naturale dell'acqua stessa. Nelle fasi dei processi di depurazione si ottengono degli scarti, appunto i cosiddetti fanghi fa depurazione. Tali fanghi sono composti da materiale organico e per il naturale processo di fermentazione anaerobica si genera il Biogas, il quale non può essere immesso tal quale in atmosfera, obbligando i depuratori a bruciarlo per mezzo di una torcia: tutta l'energia contenuta nel metano presente nel biogas viene dispersa e "gettata nell'aria". La gestione del Biogas che rappresenta obbligatoriamente "scarto" entra ora in un ciclo di gestione che lo trasforma in risorsa e in un beneficio da non perdere, ma da sfruttare per generare energia rinnovabile e pulita. Le soluzioni per i fanghi di depurazione sono basate su due tipologie

PERCHE' NON SI DEVE FIRMARE L'ATTUALE TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership)!!!

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un trattato di libero scambio che l'Unione Europea è chiamata a concludere con gli Stati Uniti. Questa trattativa, con la scusa di un'armonizzazione delle normative sul libero commercio, antepone il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività e apre ad una riduzione degli standard sociali e ambientali. Le trattative sul TTIP si sono svolte finora a porte chiuse: Parlamenti nazionali e cittadini non sono adeguatamente informati su normative che potrebbero invece incidere sui loro diritti. Condividiamo la definizione perché, in realtà questo trattato, che viene negoziato in segreto tra Commissione UE e Governo USA, vuole costruire un blocco geopolitico offensivo nei confronti di Paesi emergenti come Cina, India e Brasile creando un mercato interno tra noi e gli Stati Uniti le cui regole, caratteristiche e priorità non verranno più determinate dai nostri Governi e sistemi democratici, ma model

Problema energetico - La necessità di un'azione a livello europeo per un nucleare pulito

Il nucleare pulito è quello delle centrali di IV generazione, di cui la Cina per prima al mondo, nel 2011 ne hai inaugurata una. Adesso molti Paesi hanno programmato la costruzione di centrali di questo tipo, ma l'Italia, è assente. Il risultato del referendum che ha detto no alle centrali nucleari ha sicuramente il suo peso e imbatto negativo sull'opinione pubblica, ma sono passati diversi anni da allora e il progresso tecnologico ha compiuto grandi passi nella direzione delle nuove centrali nucleari. La questione principale posta in gioco è se le attuali strutture a livello nazionale è sufficiente per rispondere a queste sfide sociali e cogliere queste opportunità, almeno all'interno di un arco di tempo sufficientemente rapido. Riunendo l’energia a breve termine così come l'energia a lungo termine, le sfide climatiche e tecnologiche possono essere difficilmente concepite senza un'ampia cooperazione, e senza una guida e un intervento pubblico. Nella

Quando finirà il gioco greco/germanico?

"Pianto antico" da non confondere con la bella e triste poesia di Giosuè Carducci, che incomincia: "l'albero a cui tendevi la pargoletta mano", è quello greco che ha teso la mano all'Unione Europea, rivendicando aiuti speciali, con un PIL pro capite secondo le statistiche,  uguale a quello del nostro sud, ma con un debito pubblico che è il 180% del PIL. Ma c'è anche il cosiddetto  "pianto greco"  che è una espressione antica e ci sono Paesi  più poveri di lei nell'U.E. che non si lamentano. Scendendo c'è il Portogallo, la Lituania, l'Estonia, la Polonia,  l'Ungheria, la Lettonia, la Croazia,  fino alla Romania e Bulgaria con un PIL pro capite meno della  metà di quello Greco. Dall'altra parte  nell'UE ci sono Paesi come il Lussemburgo, con un PIL Pro capite  dieci volte superiore a quello di  Romania e Bulgaria. Nell'UE con un PIL 5 volte superiore a quello di questi ultimi 2 Paesi, ce ne sono molti.  In

Conoscere l'Europa - Il futuro dell'Euro

La creazione della moneta unica col Trattato di Maastricht ha segnato un momento di svolta fondamentale nel processo di integrazione europea. Il primo decennio di vita dell’euro grazie ad un quadro internazionale di forte espansione dell’economia è riuscito a funzionare sulla base dei semplici parametri di stabilità (relativi in particolare al rapporto debito pubblico/PIL e al livello del deficit) che gli Stati si sono impegnati a rispettare sotto la debole supervisione della Commissione europea (nonostante il fatto che sia la Francia che la Germania, insieme ad altri Paesi della zona euro, abbiano in realtà sforato rispetto agli impegni previsti dal Patto, e che gli europei abbiano comunque pagato un prezzo elevato in termini di capacità di crescita economica, tanto che il divario rispetto agli Stati Uniti è tornato a crescere dopo decenni). L’Unione allargata a ventisette non ha voluto superare la sua dimensione confederale, lasciando intatta la sovranità degli Stati nazionali e qui

un mercato unico dell'energia

Le projet de stratégie de marché unique numérique est nécessaire pour renforcer la confiance dans le monde en ligne, stimuler la croissance et protéger les droits des citoyens, des créateurs et des entreprises. Ce fût quelques-unes des premières réactions des présidents des trois commissions qui travailleront intensément sur la proposition de la Commission d'aujourd'hui. Cet après-midi et demain matin, les commissaires responsables discuteront de cette proposition avec les députés.   Jerzy Buzek (PPE, PL), président de la commission de l'industrie du Parlement européen, a déclaré: "Tout d'abord, pour que l'Europe retrouve son statut de chef de file mondial dans les TIC, les règles applicables au secteur des télécommunications doivent être mises à jour. Les bonnes conditions devront aussi être mises en place pour que l'industrie européenne fasse pleinement usage des technologies numériques et gère avec succès la transition vers l'indust